lunedì 31 ottobre 2011

Le battute dell'Ingegnere




Tengo fra le mani la mia tazza di tè della colazione. Una comune tazza bianca a fiori blu, non bella, di arcopal, forse una superstite di quelle in vendita come contenitore della nutella, quando ancora ne compravo per le figlie ragazzine; secoli fa. Le vendevano al supermercato, così come i bicchieri con i palloni di calcio o le auto di formula uno. Mi piace versare il tè e, subito dopo, il di latte che si sparge leziosamente a nuvola.  Incidentalmente penso anche a queste cose mentre bevo senza parlare.
Finito il tè, con ancora la tazza tiepida tra le mani penso... buono e caldo al punto giusto; poi parlo:

- Buono, chissà perchè, invece, se capita di prendere un tè al bar è sempre troppo bollente e senza sapore. -
- Questione di scambio di calore!- Risponde pronto l'Ing. che non perde mai una battuta. -
Già, quando uno conosce la termodinamica, la termotecnica ...

2. Automobile

Io guido tranquilla e di solito vado a velocità moderata: mentre guido penso.
Le cose più singolari mi vengono spesso in mente di mattina, appena sveglia, oppure mentre guido perché per me guidare significa mettere in moto anche i pensieri. Uso l’auto per andare dal punto di arrivo a quello di partenza senza avere problemi. Non mi importa molto di chi passa per primo, non mi interessa scattare al semaforo. Non sono una competitiva, figuriamoci se me la prendo per una precedenza.
Quindi metto in moto, vado e basta.
Ma l’Ing non la pensa così. E, nel caso raro in cui mi cede il volante,

venerdì 28 ottobre 2011

Una classe non amata - di Mariaserena Peterlin


Da che parte pende il giudizio?

Non date mai retta a chi dice di essere imparziale. Gli insegnanti non sono mai neutri di fronte ad una classe. Anche chi crede in buona fede di avere acquisito una professionalità tale da poter essere un tecnico della trasmissione del suo sapere in realtà tenta solo di darsi una stabilità emotiva che è molto distante da come realmente egli si sente. I ragazzi guardano e provocano, osservano e giudicano, si oppongono ma vogliono essere ascoltati, sono diffidenti ma vogliono essere amati.

E’ così e per questo affrontare una classe destabilizza il consueto personale equilibrio (quando c'è), mette in gioco e può crea problemi.

Molte volte ho ricevuto genitori che mi chiedevano : intervenga lei, ci parli, di lei ha stima e l’ascolterà. E promettevo e parlavo. Ma a sua volta il ragazzo o la ragazza mi aveva già detto, io voglio bene ai miei, guai a che tocca mia madre, ai miei genitori non deve succedere nulla; ma

lunedì 24 ottobre 2011

STORIA DI CRONACA IN DIRETTA


Ero dal meccanico, aspettavo che mi restituissero l’automobile.
Accanto a me c’era un uomo: quaranta circa, occhiale scuro ecc, look impositivo o giù di lì;  parlava al cellulare. Anzi non parlava, urlava aggressivo:

"Fai come ti pare, di te non mi fido più, mi ha preso per il c… già troppe volte; mi hai preso per il c…! Adesso che fai? vuoi cambiare scuola? io Ma che vuoi da me?

domenica 23 ottobre 2011

STORIA FRENETICA E FALSA

clik acceso / click spento
Si aggirava esaltato e frenetico nella rete, tra clikkate del mouse e scorrimenti della rotellina. I suoi occhi, appena velati dalle lenti che riflettevano i bagliori tenui dello schermo piatto, guizzavano roteanti nello scrutare le pagine del web 2.0.
 Come sospinto da una smania frenetica stabiliva una connessione fisica col mezzo. Lo saggiava allo stesso modo della rana a caccia d’insetti: solo la sua testa contemporaneamente congiunta al pc e ai numerosi cellulari, vibrava : tutto il suo corpo era teso e immobilmente rannicchiato su se stesso, come una molla pronta a scattare.
Certo non era facile seguire contemporaneamente tre chat, due forum, diversi dialoghi su social forum e la ragazza che, spalmata su uno scomodo divano verde

NICK - Una storia diversa

1. Inizio di una storia, come un'alba

La storia di Nick è diversa da tutte le altre anche se, a ben vedere, tutte le storie non sono mai uguali.
Però la gran parte delle persone sono ordinarie e comuni per cui possono essere raggruppate in categorie dalle caratteristiche simili, le loro storie finiscono per assomigliarsi.
Di solito queste categorie di esseri umani banali o ordinari sono concepiti in un momento in cui la Natura si riposa o si annoia.
In queste occasioni la Grande Madre indica con l'indice bianco della sua mano (ingioiellata di acquamarine blu, azzurre e verdiazzurre) uno dei tanti suoi scrigni e dice alla specie che si sta in quell'istante breve riproducendo: prendete una qualunque di quelle anime lì, andrà bene.

Quando invece la Madre si risveglia dai suoi lunghi sonni può accadere che

sabato 22 ottobre 2011

CLAUDIUS, LONTANO DA CASA



E’ pomeriggio a Roma, ma nel cielo  si vede già la luna anche se non è ancora buio.

Claudius ha tra i venticinque e i trenta; è salito sulla metropolitana, scenderà alla stazione San Paolo.
Claudius è contento, finalmente può viaggiare tranquillo, senza biglietto; finalmente, pensa, qui non ti rompe le scatole nessuno. Viene da un paese più triste e povero, più serio; là i poliziotti ti arrestano davvero per nulla,pensa, e lui ci è passato tre volte. Passato in galera, ovviamente. Galere vere, da piangere. Claudius ha fatto un viaggio lungo ma senza problemi; al terzo arresto il capo poliziotto gli aveva detto:
Ora basta; te ne vai.
Dove vado io?
Come dove? Fuori di qui, non vogliamo delinquenti da noi.
Non sono un delinquente, capo…