sabato 22 ottobre 2011

CLAUDIUS, LONTANO DA CASA



E’ pomeriggio a Roma, ma nel cielo  si vede già la luna anche se non è ancora buio.

Claudius ha tra i venticinque e i trenta; è salito sulla metropolitana, scenderà alla stazione San Paolo.
Claudius è contento, finalmente può viaggiare tranquillo, senza biglietto; finalmente, pensa, qui non ti rompe le scatole nessuno. Viene da un paese più triste e povero, più serio; là i poliziotti ti arrestano davvero per nulla,pensa, e lui ci è passato tre volte. Passato in galera, ovviamente. Galere vere, da piangere. Claudius ha fatto un viaggio lungo ma senza problemi; al terzo arresto il capo poliziotto gli aveva detto:
Ora basta; te ne vai.
Dove vado io?
Come dove? Fuori di qui, non vogliamo delinquenti da noi.
Non sono un delinquente, capo…
per una spinta a una vecchia … volevo solo i suoi soldi.
Ah, solo i soldi? Ma quella ha una gamba rotta e tu sai quanto costa l’ospedale allo stato? E poi hai rubato un’auto.
Capo, ma che dici, io non rubo. Io avevo bisogno della macchina.
Insomma basta. Fuori di qui. Domani parti.
Claudius era stato disperato. Poi a casa i fratelli gli avevano spiegato.
Tranquillo Claudius , è buono per te. Là dove ti mandano niente galera. Niente spese, niente problemi. E poi ci sono amici e commari.
Come amici?
Ma sì, sono in tutte le città.
Dove vai trovi amici. Dove vai hai auto, hai casa, hai tutto: vestiti, pasti, da bere e fumare. Solo qualche giorno per strada, poi assegnazione casa e sussidio. Se malattia vai in ospedale. Pronto Soccorso e medicine gratis. Poi c’è nostro avvocato.
Avvocato? E che ci faccio con Avvocato.
Vedrai, là con Avvocato tutto ok.
Con un po’ di paura Claudius era partito: autobus, poi treno, poi autobus: lungo e per diversi paesi quel viaggio. Non dire il tuo vero nome gli avevano detto; e lui era passato.
Vado a trovare mio fratello che ha lavoro per me.
Che lavoro?
Muratore.
E tu sai fare il muratore?
Fatto scuola di muratoria.
Ok.
Poi tutto fu facile. Paese bello, caldo. Mangiare e vino buoni, nessuno ti chiede il biglietto. Neanche altre cose. Amici buoni. Lavorato solo pochi mesi. Poi disoccupato con sussidio. E si arrangia.
Claudius ora, sulla metro, vede salire una donna anziana. La stazione San Paolo è la prossima fermata; c’è ancora un breve tratto di percorso in galleria; poi fuori, in superficie; il cielo è sereno e le luci disegnano traiettorie irregolari sul finestrino sporco.
La donna anziana al primo sobbalzo cerca un appiglio; ma scivola. Claudius, che ha messo un piede avanti, come per scendere ondeggia come se stesse per perdere l’equilibrio, ma ora si china con altri per rialzarla.
Alla stazione scende con veloce. Si infila nel treno per Ostia. Quasi vuoto.
Poco dopo fa cadere dal finestrino un portamonete vuoto e, tenendo le mani in tasca conta  soldi che stringe in pugno.
Buono. 80 euro.
Vecchia idiota, esorcizza Claudius inquieto. Se ne accorgerà e starà già strillando.
Chi se ne frega, conclude. Ho altro per la testa.

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