martedì 31 gennaio 2023

Parole nella sera

 

Se mi affaccio alla finestra della nostra casa nel borgo di Petritoli vedo un lato del paese:  case allineate e come accroccate in uno stretto giro di mura, in quei momenti allora io penso che sembrano abbracciarsi e stringersi tra loro non solo per le ragioni delle antiche difese che suggerirono quella conformazione urbanistica, ma come per fraternità affettuosa.
Questo pensiero sarà comunemente condiviso?
E se il suono, anzi la voce o un richiamo, risuona tra quel gruppo di case antiche, arroccate che guardano insieme verso il mare e le colline, perché non possiamo desiderare che non sempre si pensi  al profitto, all'invidia, al prevalere, all'interesse tra persone ben più vive di quelle case?
Ormai è entrata nel comune lessico (o dovremmo dire citazionismo) la straordinaria e emozionante riflessione di Cesare Pavese, da "La luna e i falò" e che esprime insieme amore e disincanto: "«Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti». 
Se un borgo suscita queste riflessioni ed emozioni non dovremmo, anche noi, sentire che in quel  il gusto di andarsene via  c'è insieme la voglia di tornare, quella struggente ansia di essere atteso anche quando nemmeno i tuoi cari possono risponderti, ma riposano sereni proprio poche case più in là?

Eppure è vero che tra quelle mura e quei vicoli, come nelle colline che si distendono fino all'Adriatico
"
c’è qualcosa di tuo" .
Eh no, noi come quelle case siamo fatti per capirci e parlarci, ed è solo l'ignoranza non certo quella delle cose e dei saperi, l'ignoranza dei sentimenti, quel non sapersi lasciare andare oltre la materia, di cui ahimè siamo in parte fatti, che ci rende diffidenti. 
Invece quelle case là, né belle né brutte, ma così vere e resistenti, strette strette nella soave sera che scende per tutti, sono là a ricordare e suggerire: non siamo fatti per l'istinto materiale, ma per capirci e comunicare lasciando che il flusso dei sentimenti buoni ci attraversi ed esprima un comune messaggio e che per ascoltarlo valga la pena di attraversare anche i monti e le colline o perfino il mare.








venerdì 27 gennaio 2023

In attesa

 

                                           Appennino

A gradini i colori seguono i passi

di gennaio,  così come nel tempo

trascolorano e vanno

il rigido pensare insieme agli anni

 ammainati:

vele risolte in bianco.

 

E tutto è cielo

La coltre è senza sonno 

senza voce.

 

É muta la natura come attesa

alla ragione che esca dal letargo.

 

 

 

lunedì 16 gennaio 2023

In fuga

 

Torni e ritorni

Luce schizzata che gli occhi mi abbagli

lampeggi e illumini

tratti di smorfie di odio e di sbagli

torni e ritorni lontano mi scagli

polvere e vento,

spacchi il respiro mi strappi l'anima

soffochi piano nel mio tormento.

Volo lontano, parole di vento,

 

Lontano, non vedo, non voglio vedere.


(Mariaserena)