1. Tè e Kalorie
Tengo fra le mani la mia
tazza di tè della colazione. Una comune tazza bianca a fiori blu, non bella, di
arcopal, forse una superstite di quelle in vendita come contenitore della
nutella, quando ancora ne compravo per le figlie ragazzine; secoli fa. Le
vendevano al supermercato, così come i bicchieri con i palloni di calcio o
le auto di formula uno. Mi piace versare il tè e, subito dopo, il di latte
che si sparge leziosamente a nuvola. Incidentalmente penso anche a queste
cose mentre bevo senza parlare.
Finito il tè, con ancora la
tazza tiepida tra le mani penso... buono e caldo al punto giusto; poi
parlo:
- Buono, chissà perchè,
invece, se capita di prendere un tè al bar è sempre troppo bollente e senza
sapore. -
- Questione di scambio
di calore!- Risponde pronto l'Ing. che non perde mai una battuta. -
Già, quando uno conosce la
termodinamica, la termotecnica ...
2. Automobile
Io guido tranquilla e di
solito vado a velocità moderata: mentre guido penso.
Le cose più singolari mi
vengono spesso in mente di mattina, appena sveglia, oppure mentre guido perché
per me guidare significa mettere in moto anche i pensieri. Uso l’auto per
andare dal punto di arrivo a quello di partenza senza avere problemi. Non mi
importa molto di chi passa per primo, non mi interessa scattare al semaforo.
Non sono una competitiva, figuriamoci se me la prendo per una precedenza.
Quindi metto in moto, vado e
basta.
Alla prima rotatoria in cui
mi inserisco comincia a fremere impaziente; me ne accorgo perché, pur tacendo,
agita le mani. Cerco di non pensarci e proseguo.
Alla seconda rotatoria vedo
venirmi incontro un’auto che sembra proseguire diritta attraversando l’incrocio
che anche io sto imboccando, non ha messola freccia ma non mi fido troppo per cui
inizio a rallentare. Infatti l'auto svolta planando alla sua sinistra venendo verso di me, sto
frenando ma la voce dell’Ing è già partita come un allarme-missile terra-aria:
- ATTENTAAA!
- A
che cosa!?!?
Chiedo mentre, praticamente ferma, lascio passare ma allo stesso tempo temo ho il timpano perforato dall'urlo e il presagio che ci sia qualche altra oscura catastrofe in arrivo.
Chiedo mentre, praticamente ferma, lascio passare ma allo stesso tempo temo ho il timpano perforato dall'urlo e il presagio che ci sia qualche altra oscura catastrofe in arrivo.
- A
QUELLA! NON VEDI CHE GIRA? HA LA PRECEDENZA!!! E TU?
- Bah, io avevo visto, rallentato e
lasciato passare, ma perché urli?
- GRR
E SE INVECE NON TI ACCORGEVI?
- ... catastrofe certa,
vero?
3. Salato e dolce
- Il sale fa male! Sentenzia
l’Ing
- Ma non lo uso, lo so che
ti fa male.
- Non fa male solo a me! Fa
male a tutti!
- Vabbè, ma puoi stare
tranquillo non ne aggiungo nei cibi
- NON BASTA!
- !?!?!?
- Hai idea di quanto sale ci
sia comunque in ciò che mangiamo?
- ma si, ma si, ma se non ne
aggiungo… mica posso anche dissalare.
- NON BASTA! Ogni cibo ha
una tale quantità di sale che basterebbe per un anno! Basta a far rincoglionire
anche te! Hai presente come stanno i rincoglioniti per l’arteriosclerosi?
- ….. lo so lo so… eccome se
lo-so.
- Appunto. IL SALE FA MALE.
- E le salsiccie del tuo paese
allora?
- Quelle che c’entrano,
quelle sono buone.
- Allora faccio una torta?
4. On thr road
Siamo nel traffico sul Lungotevere,
altezza Isola Tiberina, e non ce la caveremo in breve.
Il
fiume scorre lento sotto ai ponti (dice una canzone), ma le
automobili no.
Sono praticamente ferme e si
procede a strappi.
Strappi è la parola giusta, visto
che il piede dell’Ing non è di quelli leggeri: se stacca la frizione, pigia il
freno o preme l’acceleratore lo fa con estrema energia, come se fosse una
questione di vita o di morte, o
perlomeno di emergenza.
A volte la sua accorta
energia ci ha anche salvato, in autostrada, la vita, altre volte, per esempio
in città, le mie vertebre hanno fatto sapere che non erano d’accordo.
Ma cos’è poi una vertebra?
Il crepuscolo accentua su
Roma un velo antico di ombre d’ambra misteriosa mentre qualche motorino s’insinua,
slalomeggia o si blocca a sua volta spumeggiando fumo acre sul nostro cofano. E
questo non piace all’Ing.
Accendo l’autoriadio
scegliendo FM 100.30 che, qui a Roma, seleziona il canale 5 della vecchia
Filodiffusione. L’altrove da qui.
La musica si sparge identica
a se stessa.
Spalmo le vertebre sullo
schienale cercando la posizione migliore.
- È la
settima di Beethoven, dico all’Ing, senti che meraviglia.
- Che
sta facendo quello? Mi viene addosso!!
- Già.
- No, no,
ascolta pure.
- Sì, ora che ci penso anche la settima ha un finale movimentato.
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